Il cyberbullismo è stato definito come un danno intenzionale e ripetuto inflitto attraverso l’uso di computer, telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici; la finalità degli episodi di cyberbullismo è quello di minacciare, molestare, mettere in imbarazzo o escludere socialmente un altro individuo, attraverso l’utilizzo delle tecnologie
Il cyberbullismo avviene, generalmente, attraverso vari mezzi di comunicazione elettronici; tra queste, telefonate, e-mail, messaggi di testo (messaggistica istantanea), piattaforme di social networking.
Il cyberbullismo includere comportamenti distinti, che possono manifestarsi a vari livelli di gravità:
-Prese in giro;
-Esclusione;
-Attaccare verbalmente un individuo con un linguaggio aggressivo o denigratorio;
-Molestie online;
-Creare siti web dispregiativi che deridono, tormentano e molestano la vittima designata.
Le vittime del cyberbullismo riportano, in genere, problemi emotivi e sociali; le conseguenze si riverberano sulla salute fisica, nei riguardi del successo scolastico, generando disturbi alimentari, e causando un livello di autostima bassa.
Gli adolescenti, sovente, rifiutano il supporto degli adulti nel timore che la tecnologia venga loro sottratta; sono necessarie soluzioni innovative e adatte ai giovani.
È stato riscontrato che il comportamento di difesa (cioè il tentativo di fermare il bullismo e di fornire conforto e sostegno ai coetanei vittimizzati) riduce significativamente il bullismo nelle scuole e ha un effetto protettivo sui coetanei vittimizzati.
FONTE
Gini, G. (2019). Il cyberbullismo. Minorigiustizia, (2019/2).
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